Libri: Sulle ali dell'immaginazione: Solstizio d'inverno. I Watson

Scheda Tecnica

Titolo: Solstizio d'inverno. I Watson
Autrice: Romina Angelici
Serie: I diari segreti di Jane Austen
Numero volume: 2
Pubblicato da: Pink Magazine Italia
Collana: Pink Books, 10
Pagine: 84
Cartaceo: No
E-book: Sì
Prezzo E-book: 0,99 €
Anno di pubblicazione: 2017

Trama

Emma, dopo aver rifiutato il nemmeno tanto cortese invito del fratello e della cognata a essere loro ospite a Croydon, decide di rimanere a Stanton con Elizabeth e il padre. Tornare a casa dopo anni di assenza, trascorsi presso la zia non è stato semplice, così come riambientarsi e recuperare il rapporto con i fratelli e con il padre. Alla sua prima uscita pubblica Emma non manca di fare scalpore: ammonita da Elizabeth a resistere al fascino di Tom Musgrove, durante il ballo degli Edwards, ha suo malgrado destato l’interesse di Lord Osborne. Ma ha anche fatto delle gradevoli conoscenze come gli stessi suoi anfitrioni e la loro figlia Mary, nonché, per averlo invitato a ballare, un piccolo gentiluomo chiamato Charles Blake, attirandosi quindi, in un colpo solo, l’ammirazione del ragazzino stesso, della madre e dello zio Mr. Howard. Anche Tom Musgrove comincia a frequentare di più le sorelle Watson e cerca ogni pretesto per ingraziarsi Emma in particolare.

La mia opinione

Quando lessi per la prima volta il frammento intitolato I Watson mi piacque talmente tanto che fui davvero dispiaciuta del fatto che Jane Austen non lo avesse mai portato a termine. Mi consolò la nota riportata dal nipote James Edward Austen-Leigh in cui venivano esposte al pubblico di lettori le intenzioni dell'autrice sul proseguimento dell'opera confidate alla sorella Cassandra. La storia mi aveva appassionata al tal punto che iniziai a fare delle ricerche sulle continuazioni proposte da altri autori. Sfortunatamente per me tutti i romanzi erano in inglese e a quel tempo ancora non avevo cominciato a leggere opere non tradotte in italiano. Questa è la ragione per cui fui veramente entusiasta quando venne pubblicato da TEA I Watson & Emma Watson di Jane Austen & Joan Aiken. Il libro riportava il frammento austeniano e il proseguimento ideato dalla Aiken che iniziava dal principio senza riprendere i capitoli scritti dalla Austen. L'opera prometteva bene, ma procedendo con la lettura rimasi fortemente delusa sia da alcuni episodi narrati sia dal finale frettoloso che oltretutto non corrispondeva con quanto dichiarato da Jane Austen. Non ci fu nessun'altra pubblicazione in italiano dedicata alla continuazione di questo frammento fino a Solstizio d'inverno. I Watson che sinceramente apprezzato. Questo romanzo breve ha una caratteristica che ho particolarmente gradito: la storia prende il via subito dopo i capitoli originali e li completa. Mi è piaciuta anche la suddivisione dell'opera che ci presenta in numeri romani i capitoli di Jane Austen e in numeri arabi i capitoli di Romina Angelici. A dividere le due parti c'è un brevissimo capitolo senza numerazione intitolato Diario di Jane Austen che ricollega questo testo al progetto I diari segreti di Jane Austen che ha visto la luce con Equinozio d'autunno. Un'avventura di Jane Austen e prosegue proprio con Solstizio d'inverno. I Watson. L'unico appunto tecnico da segnalare è un errore di battitura per quanto riguarda il cognome di uno dei personaggi: Tom Musgrave nella continuazione del frammento è sempre stato scritto Tom Musgrove tranne nella prima menzione in cui il cognome è corretto. Questa svista nasce probabilmente dal fatto che per noi lettori di Jane Austen Musgrove è un cognome ben noto in quanto lo troviamo in Persuasione, ultima opera dell'autrice inglese. Ovviamente questo particolare non influisce minimamente sul piacere della lettura, ma ho ritenuto opportuno segnalarlo per tutti i lettori che fossero stati incuriositi da questo dettaglio. Per quanto riguarda la narrazione della storia sono pienamente soddisfatta in tutti i suoi punti. Ho amato il modo in cui l'autrice ha scelto di impostare il proseguimento degli eventi narrati nel frammento perché nelle sue righe ho ritrovato lo spirito austeniano. I personaggi rispecchiano le loro personalità senza stravolgimenti e il finale è senza ombra di dubbio ciò che ho sempre desiderato leggere. Confesso che avrei letto volentieri tante altre pagine con questi personaggi per approfondire le vicende personali di ognuno di loro. I miei preferiti sono stati Emma Watson, Mr. Howard e il piccolo Charles Blake con i quali mi sarebbe piaciuto trascorrere altro tempo. Mi è rimasta nel cuore la frase conclusiva che ho apprezzato tantissimo per la sua eleganza e delicatezza. Con grande rispetto per l'autrice inglese, Romina Angelici ci ha regalato un nuovo emozionante viaggio nel mondo di zia Jane permettendoci di leggere finalmente una degna conclusione per I Watson in cui trionfa il vero amore così come era volontà della Austen. Consiglio di cuore questa opera a tutti coloro che desiderano ritrovare le atmosfere austeniane e passare piacevoli ore di lettura in compagnia dei suoi personaggi. Questo nuovo omaggio alla nostra autrice preferita mi ha affascinata ancor più del precedente e sono curiosa di scoprire se ci saranno ad attenderci anche un Equinozio di primavera e un Solstizio d'estate. Io lo spero vivamente e in quel caso sarò lieta di parlarvene perché non c'è gioia più grande di quella di condividere tutte le nuove storie che nascono dall'immaginazione di chi stima un'autrice ineguagliabile come Jane Austen.

Incipit

La vita a casa Watson riprese normalmente dopo la partenza di Robert e sua moglie, ed Emma, con la scusa dell’imminente ritorno di Penelope, continuò a dividere la camera con Elizabeth.
La scelta si rivelò saggia perché raramente i repentini cambiamenti d’umore di Margaret le consentivano di coricarsi senza il broncio.
Tra le cure da prestare al padre, che sempre meno spesso lasciava la propria camera, e le incombenze domestiche, Emma ed Elizabeth sarebbero state liete di accettare l’aiuto dell’altra sorella ma, incapace di applicarsi a un’occupazione per più di cinque minuti di seguito, Margaret non risultava molto produttiva; a meno che non si trattasse di sbrigare qualche commissione al villaggio della cui necessità si informava puntualmente.