Trama
La pietra di Luna, prezioso e antico
diamante giallo originario dell’India, dopo una serie di avventurose
vicissitudini sopportate nel corso dei secoli, giunge in Inghilterra e viene
donata a una giovane nobildonna di nome Rachel Verinder nel giorno del suo
diciottesimo compleanno. Il gioiello, di valore inestimabile, scompare in
circostanze misteriose quella notte stessa e un famoso investigatore, il
sergente Cuff, viene incaricato di ritrovarlo. L’indagine, per quanto accurata,
non porta ad alcun risultato e causa, anzi, sgomento e confusione sia tra i
membri della famiglia Verinder che nella servitù. Il romanzo, in cui tutti i
personaggi sono apparentemente innocenti ma allo stesso tempo possibili
colpevoli, si sviluppa seguendo le sorti della pietra di Luna, in un groviglio
di eventi drammatici raccontati, di volta in volta, dai diversi protagonisti.A fare da sfondo a questo giallo così magistralmente costruito c’è una
romantica storia d’amore che, insieme alla suspense e alla curiosità, tiene il lettore
avidamente inchiodato al libro dalla prima all’ultima pagina. Unanimemente
riconosciuto come uno dei più grandi capolavori di Wilkie Collins, La pietra di Luna, alla sua uscita nel 1868, consacrò
il clamoroso successo dell’autore e riuscì addirittura a destare l’invidia di
Charles Dickens, suo grande amico e maestro.
Incipit
Traduzione
di Martina Rinaldi
Indirizzo queste righe, che ho scritto in
India, ai miei parenti in Inghilterra.
Il mio obiettivo è quello di chiarire la ragione per
cui ho rifiutato la mano destra a mio cugino John Herncastle. Il riserbo che ho
mantenuto sulla questione fino a questo momento è stato frainteso da alcuni
membri della mia famiglia, dei quali non posso perdere la stima. Chiedo loro di
non prendere una decisione definitiva se non dopo aver letto il mio racconto. E
dichiaro, è la mia parola d’onore, che tutto quello che sto per scrivere è la
pura e testuale verità.
Incipit in lingua originale
I address these lines--written in India--to my
relatives in England.
My object is to explain the motive which has induced
me to refuse the right hand of friendship to my cousin, John Herncastle. The
reserve which I have hitherto maintained in this matter has been misinterpreted
by members of my family whose good opinion I cannot consent to forfeit. I
request them to suspend their decision until they have read my narrative. And I
declare, on my word of honour, that what I am now about to write is, strictly
and literally, the truth.
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