SCRITTURA
1) Quando hai iniziato a scrivere?
Innanzitutto grazie per
l’ospitalità sul tuo blog. A scrivere come lo intendo oggi, forse tardi, però
ho scoperto il piacere della lettura e ho iniziato a nutrire una forte e
inspiegabile attrazione verso i grandi nomi della letteratura quando avevo
all’incirca quattordici anni. Ben presto ho iniziato a sognare di scrivere ma
per molto tempo al di fuori di diari, lunghe lettere, temi, la scrittura non si
è mai materializzata attraverso racconti o altro. Leggevo più per passione che
per studio. Stavo probabilmente alimentando un fuoco che speravo divampasse un
dì. Non ho mai scritto storie prima di Come petali sulla neve ma
avevo tanta fame di leggerne. È stato quando ho terminato gli studi che mi
sono sentita davvero libera di dare sfogo al mondo che sapevo di avere dentro e
nel quale avevo a lungo fantasticato. Non avevo più autobus da prendere,
materie da studiare, una vita sociale imposta più che voluta per una solitaria
come me. Semplicemente era giunto il momento. Verso la fine del 2011 ho capito
che ero davvero pronta per la pagina bianca e finalmente la mia prima vera
storia ha iniziato a prendere la forma delle parole ed è stato
sorprendentemente facile. Da allora i miei giorni sono scanditi dalla scrittura.
2) Quanto tempo dedichi alla scrittura?
Dipende. Se parliamo di creazione
in sé cioè del foglio bianco, dell’ispirazione e quindi della prima stesura, il
tempo può variare dalle due alle quattro o alle sei ore nell’arco di una
giornata, notte compresa; se, invece, parliamo di seconde stesure, revisioni e
correzioni varie, due – tre ore al giorno, forse perché il quadro ormai è già
stato dipinto e si tratta solo di dettagliare. Non scrivo tutti i giorni. Ci
sono periodi in cui non mi va e altri in cui mi sento terribilmente inutile se
non lo faccio. Il tempo è relativo per quanto mi riguarda, è l’ispirazione a
dover essere essenziale.
3) Preferisci scrivere in prosa, in poesia oppure in entrambi i modi?
In prosa ma che sappia di poesia.
Penso che i miei lettori più attenti l’abbiano notato. Amo la poesia e mi sono
cimentata con i versi quando ho sentito di doverlo fare ma ogni volta che mi
soffermo a pensare a come meglio impiegare il mio “dono” per il futuro, la
risposta che scopro in me è sempre la stessa, la romanziera. So di avere un
animo poetico perché cerco sempre la poesia nell’arte, che sia un dipinto, una
canzone, un romanzo. Se l’ispirazione dovesse portarmi a scrivere nuovamente in
versi la asseconderò senz’altro ma quanto a pubblicare poesie non so, forse
preferirei tenerle nel cassetto.
4) Tra tutti i tuoi scritti quale ha per te un significato speciale e a chi è dedicato?
Probabilmente qualcuno si aspetterà che risponda Charlotte. La storia della piccola Brontё ma in realtà non è così. Quest’ultimo è più autobiografico ma speciale per me è Come petali sulla neve perché rappresenta la mia verginità letteraria, il sogno che ho realizzato all’insaputa di tutti, che ho cullato per anni e da cui poi è partito tutto il resto. È il primo gradino della scala che sto imparando a salire da sola; i gradini successivi possono anche essere migliori, e mi auguro che lo siano, ma per me quel romanzo rappresenterà sempre la prima emozionante volta che ho visto il mio nome su una copertina. È dedicato a mio fratello Luca perché è una storia che narra di fratelli e della mancanza del legame fraterno. Io sono stata figlia unica per quasi dodici anni, non mi piaceva esserlo e sono certa che questo abbia inciso anche sul mio scrivere.
5) Con quali editori hai pubblicato i tuoi libri?
Le prime edizioni dei
miei due romanzi editi sono uscite con La Caravella Editrice ma per questioni
che preferisco non ricordare, ho scelto di dare un taglio a quella collaborazione
e affidarmi a un Editore digitale quale Genesis Publishing con cui uscirà una
mia terza pubblicazione, Doppio
Stradivari, ma non so ancora di preciso quando. Nel mezzo ho avuto qualche
altra disavventura con Editori che preferisco non citare. Oggi le definisco esperienze
che mi hanno aiutato a capire meglio il mondo della piccola e media editoria.
LETTURA
6) Quali sono i tuoi generi letterari preferiti?
I classici dell’Ottocento russo, inglese e anche francese. Mi piacciono i romance storici e non disdegno le biografie purché su autori o artisti a me cari. Come ho già accennato amo anche il genere poesia, in particolare quella dei Poeti maledetti.
7) Quali scrittori/scrittrici apprezzi di più?
Charlotte Brontё si è certamente guadagnata il ruolo di musa, ma amo molto anche Dostoevskij e ho sempre nutrito stima per Victor Hugo. Una delle mie recenti scoperte è Ivan Gončarov del quale non vedo l’ora di leggere altro. Carlos Ruiz Zafòn invece è il mio autore contemporaneo preferito seguito da Simon Sebag Montefiore.
Sono scontata se dico Jane Eyre? Miss Eyre a parte posso rispondere solo con un
titolo che per me suona come un richiamo: L’Ombra del vento di Carlos
Ruiz Zafòn forse perché è il romanzo che avrei voluto scrivere io.
9) Tra i tanti film e serie tv tratti dai libri quali sono i tuoi preferiti?
Il mio film preferito
in assoluto è La maschera di ferro,
tratto da Il visconte di Bragelonne
di Alexandre Dumas. Ovviamente amo molto anche la trasposizione cinematografica
di Jane Eyre di Zeffirelli: è il film
che mi ha fatto conoscere le sorelle Brontё quando ero una ragazzina. Quanto
alle serie TV mi piace, tranne alcune eccezioni, tutto ciò che la BBC fa con i
classici, dallo stesso Jane Eyre a Cranford di Elizabeth Gaskell, da Guerra e Pace di Tolstoj al
prossimo adattamento de I Miserabili di Hugo di cui ho sentito
parlare e che spero vedremo presto.
10) Se potessi incontrare un personaggio letterario, chi sceglieresti?
Più che un personaggio
letterario mi piacerebbe incontrare Charlotte Brontё. L’ho desiderato spesso e
ardentemente leggendo di lei. Per il personaggio m’incuriosisce e mi affascina
molto Julian Carax de L’ombra del vento,
non a caso uno scrittore tormentato.
08/05/2017
Samuela Casali
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