Il professore (The Professor) - Fazi Editore

Trama

Il professore è il primo romanzo scritto da Charlotte Brontë. Inizialmente rifiutato dagli editori perché giudicato troppo realistico, fu pubblicato solo nel 1857, due anni dopo la morte dell’autrice. 
Il protagonista è William Crimsworth, primo e unico narratore maschile da lei utilizzato, il quale racconta in prima persona la sua storia: uomo sensibile e colto, fugge da un lavoro pesante e competitivo nella zona industriale dello Yorkshire e si trasferisce in Belgio per insegnare presso un istituto femminile. Qui conosce Frances Henri, studentessa indigente e particolarmente dotata della quale poco alla volta si innamora, corrisposto. Ma la coppia non avrà vita facile: saranno infatti molte le avversità che i due dovranno affrontare – a cominciare dall’aperta ostilità dell’astuta direttrice della scuola – prima di riuscire a coronare il loro amore. Come Villette, Il professore prende spunto dall’esperienza personale della Brontë, che nel 1842, quando studiava il francese a Bruxelles, si innamorò del suo insegnante, Monsieur Héger (una relazione che non ebbe però un lieto fine). Lettura trascinante, il romanzo formula un’estetica nuova, mettendo in discussione molti dei presupposti su cui era basata la società vittoriana e rivelandosi come precursore dei lavori più maturi dell’autrice: l’approfondimento psicologico dei personaggi e la vivacità descrittiva degli ambienti in cui si muovono sono chiaramente riconducibili al genio di Charlotte Brontë.

Incipit

Traduzione di Martina Rinaldi

L'altro giorno ho guardato tra le mie carte nella scrivania e ho trovato questa copia di una lettera che ho inviato un anno fa a un vecchio compagno di scuola:
Caro Charles, 
non si può dire che fossimo due tipi alla mano quando eravamo insieme a Eton: tu eri una creatura sarcastica, rigorosa, pungente, a sangue freddo. Il mio ritratto non tenterò di farlo, ma da quando ricordo non era poi tanto attraente. Sbaglio? Non saprei quale magnetismo animale ci abbia attratto l'uno verso l'altro, personalmente non ho mai provato per te nulla dei sentimenti di Oreste e Pilade, e ho ragione di credere che tu fossi altrettanto libero da ogni possibile romanticismo nei miei confronti.Eppure passeggiavamo e parlavamo sempre, fuori dalla scuola; quando l'argomento della conversazione erano i nostri compagni o maestri ci intendevamo bene, e quando io esprimevo un qualche sentimento di affetto o di vago amore per qualcosa di eccellente o di molto bello, che fosse animato o inanimato, la tua freddezza sardonica non mi smuoveva. Allora come oggi mi sentivo superiore a quella censura.

Incipit in lingua originale

The other day, in looking over my papers, I found in my desk the following copy of a letter, sent by me a year since to an old school acquaintance:--
"Dear Charles,
"I think when you and I were at Eton together, we were neither of us what could be called popular characters: you were a sarcastic, observant, shrewd, cold-blooded creature; my own portrait I will not attempt to draw, but I cannot recollect that it was a strikingly attractive one--can you? What animal magnetism drew thee and me together I know not; certainly I never experienced anything of the Pylades and Orestes sentiment for you, and I have reason to believe that you, on your part, were equally free from all romantic regard to me. Still, out of school hours we walked and talked continually together; when the theme of conversation was our companions or our masters we understood each other, and when I recurred to some sentiment of affection, some vague love of an excellent or beautiful object, whether in animate or inanimate nature, your sardonic coldness did not move me. I felt myself superior to that check then as I do now.

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