I libri di Elizabeth Gaskell pubblicati da Edizioni Croce

Mary Barton. Racconto di vita a Manchester

Mary Barton, opera prima di Elizabeth Gaskell, scritta per superare il dolore causatole dalla perdita dell’unico figlio maschio, morto prematuramente a soli 10 mesi, viene pubblicata per la prima volta in forma anonima nel 1848 e subito apprezzata da Charles Dickens. 
La scrittrice inglese ci porta per le strade sporche e fetide di una Manchester in tumulto, in cui la sofferenza dei più deboli si mescola all’ignavia dei più ricchi. Mary Barton è da poco rimasta orfana di madre e, dopo che il padre – John Barton che ha visto la moglie e il figlio morire di fame, davanti agli occhi indifferenti dei potenti industriali – ha perso il lavoro, cerca di racimolare qualche soldo lavorando come sarta. A farle la corte due uomini molto diversi l’uno dall’altro: l’onesto e di umili origini Jem Wilson e Henry Carson, benestante e pieno di sé. La protagonista del romanzo dunque è combattuta tra l’abbandonarsi agli impulsivi dettami del cuore e lo scegliere i più convenienti consigli della ragione. A complicare la sua scelta, il sopraggiungere di una morte improvvisa che scardinerà l’ordine della città e che vedrà impegnati tutti i personaggi della storia, in una lunga quanto sconvolgente caccia «al mostro». 
Un romanzo della “rivoluzione”, in cui l’autrice ha saputo dar voce alla classe meno abbiente – manipolando in modo strategico la lingua e ricreando  in maniera precisa il dialetto del luogo –, portando in scena, accanto ai movimenti cartisti di protesta, una lunga carrellata di figure femminili, martiri inevitabili di uno strabismo misogino e di una società dominata dall’economia di mercato, ormai sorda ai richiami dei sentimenti. Elizabeth Gaskell cala fra le pagine di questo libro immenso donne sole e indipendenti, donne integre e tenaci, donne corrotte e vittime del sistema, al fine di poter portare a compimento l’impianto pedagogico della sua macchina narrativa e quindi guidare i lettori verso la retta via. Introduzione di Francesco Marroni. Traduzione di Fedora Dei.

I fratellastri


Apparso per la prima volta nel 1858 su «Round the Sofa», I fratellastri è forse l’opera in cui la Gaskell si avvicina maggiormente alla Natura, recuperando importanti temi virgiliani, quali la genuinità e la ferinità della campagna.
La morte del marito costringe Helen – una donna sola e con due bambini a carico – a lavorare in fattoria. Con la morte della figlia entra in depressione, e nemmeno l’arrivo di sua sorella Fanny riesce a consolarla. La grave indigenza, unita al crollo finanziario, in una terra desolata come quella del Cumberland, sembra inevitabile, finché un giorno William Preston, «uno degli agricoltori più ricchi del luogo», bussa alla loro porta e chiede a Helen di sposarlo, promettendole di prendersi cura anche di Gregory – il bimbo avuto dal precedente matrimonio. Ma sarà la gelosia che s’insinua nella mente dell’uomo a causa dell'amore oblativo della madre nei confronti del figlio a mandare in cortocircuito l’idillio instaurato tra i due coniugi. Ed è a questo punto che Gregory diventa un ostacolo per il figlio nato dalla coppia, fino a quando…
Ma è tra le pieghe del non-detto, all’interno dei silenzi, che si celano le grandi verità. In seguito alle scorie velenose lasciate da zia Fanny nella testa del protagonista, occorrerà rifuggire dalla nostalgia mortifera dei propri cari per comprendere il senso della vita. La Gaskell riscrive l’episodio di Giacobbe e Esaù, guidandoci con disperata Sehnsucht, in un labirinto della mente, in cui albergano i fantasmi di un passato ancora troppo presente. Solo il perdono saprà ripristinare l’armonia e ricompattare tutti i personaggi. Qui la scrittrice è riuscita a condensare i temi più caldi della narrativa vittoriana: la rivalità, l’ipocrisia, la vendetta, e la storia assume una carica emozionale potentissima, che raggiunge la sua acme all’interno delle Fells, le aspre colline inglesi – metafora romantica in cui l’umanità si trasforma in sopravvivenza arcaica. Introduzione e cura di Michela Marroni. Postfazione di Mara Barbuni. Traduzione di Salvatore Asaro.

La casa nella brughiera

La casa nella brughiera, commissionato a Elizabeth Gaskell dal suo editore come libro natalizio e pubblicato per la prima volta nel 1850, commosse l’amica Charlotte Brontë. Casa Browne è incastonata tra le colline nel nord dell’Inghilterra. In una vallata da fiaba, nascosti e isolati, vivono Maggie e Edward, figli del fu curato di Combehurst, con la madre e una vecchia domestica. Le loro uniche incursioni nel vicino villaggio sono riservate alla domenica quando, dopo la messa, si recano a fare visita alla tomba del padre. La manifestazione del lutto diviene un rito al quale assiste tutto il villaggio, per l’imbarazzo e il rammarico dei due bambini.
La monotonia della loro vita, vissuta all’ombra di una natura verdeggiante e scandita dai lavori domestici per Maggie e dai giochi all’aperto per Edward, viene interrotta dall’invito a pranzo di un vicino, Mr Buxton, caro amico del compianto curato. Una riluttante Mrs Browne accetta di condurre i suoi bambini a fare la conoscenza di Frank, figlio dell’uomo, di Erminia, sua nipote, e dell’inferma Mrs Buxton.
Mentre Maggie cresce sotto la guida degli insegnamenti e dell’amore di quest’ultima, stringendo una tenera amicizia con Erminia e penetrando lentamente il cuore di Frank, Edward, soffocato dal cieco amore di una madre che non ha saputo impartirgli le giuste lezioni di vita e debole di fronte alle lusinghe del denaro, decide di intraprendere un cammino professionale che porterà alla rovina la sua famiglia.
In una storia il cui perno è costituito dalla figura femminile di Maggie e dal suo universo di credenze e valori, in contrasto con quello del fratello e persino della madre, l’autrice ci regala il ritratto di una protagonista che, sebbene non si ribelli al ruolo impostole dalla società e sia sempre pronta a svolgere il suo dovere anche a discapito della propria felicità, rimane costantemente fedele ai propri imperativi morali. Introduzione e cura di Raffaella Antinucci. Traduzione Flavia Barbera.


Bran e altre poesie


Pubblicati tra il 1836 e il 1853, i tre poemi gaskelliani sono rimasti a lungo oscurati dal successo delle opere in prosa della scrittrice inglese. I suoi versi, tuttavia, costituiscono un parallelo dell’opera narrativa, di cui riprendono i temi, i modi e la straordinaria bellezza del linguaggio. Opere di profonda maturità umana oltre che stilistica, questi tre poemi testimoniano in maniera inequivocabile le mirabili qualità della Shahrazad di Charles Dickens. L’ispirazione poetica moderna di Elizabeth Gaskell è un tutt’uno con l’attitudine religiosa e con quella storica e filosofica, oltre che letteraria. Persa ogni speranza, la poetessa si rassegna a vivere in un presente caotico e prende consapevolezza che le illusioni storiche e quelle sensistiche germogliano dalla stessa radice. Tornare al passato significa ritrovare una voce che ci guida verso l’armonia e di conseguenza si recuperano i colori e i sapori e gli odori dei tempi andati. Nel mondo grigio del pensiero moderno è ancora possibile poter udire l’arte della parola. La poesia, con il suo grande potere di creazione, la sua forza mitopoietica, è in grado di far vedere il mondo con occhi nuovi alle nostre poetessa-scrittrice e far parlare ancora naturalmente la storia. Introduzione e cura di Marilena Parlati. Traduzione di Andrea Giampietro.

Racconti

Racconti raccoglie la narrativa breve di una delle migliori scrittrici dell'Ottocento inglese, colei che è riuscita a entrare nelle grazie di Charles Dickens e a dare voce a una moltitudine di personaggi – non solo figure riprese dalla nobiltà ma anche uomini recuperati dalla periferia umana, storie di reietti, di esclusi. La scrittura breve ha accompagnato Elizabeth Gaskell per tutta la vita, dal suo esordio fino alla morte improvvisa avvenuta durante un tè nel suo salotto, nel 1865.
Pubblicati sulle maggiori riviste dell'epoca, i suoi racconti hanno entusiasmato generazioni di lettori.
La modernità con cui Elizabeth Gaskell riesce a investigare all'interno dell'animo umano non ha pari nella storia della letteratura vittoriana. Le sue storie ci coinvolgono da vicino, ci toccano e alla fine ci disarmano.
Racconti ambisce ad avere un carattere "definitivo", mettendo assieme una serie di titoli finora mai tradotti in italiano, al fine di confermare l'importanza della scrittrice all'interno del panorama letterario inglese. Introduzione e cura di Anna Enrichetta Soccio. Traduzione di Eugenio Alimena, Salvatore Asaro, Flavia Barbera, Mara Barbuni, Barbara Dotti, Chiara Simionato.


ELENCO DEI RACCONTI

Casa Clopton
L'eroe del sagrestano
Le tre ere di Libbie Marsh
Temporale e raggi di sole natalizi
Il cuore di John Middleton
Le vicissitudini domestiche di Bessy
Casa Morton
Lo zio Peter
Storia di un proprietario  terriero
Una visita a Eton

Delitto di una notte buia

"Delitto di una notte buia" appare a puntate per la prima volta tra il gennaio e il marzo del 1863 tra le pagine del periodico «All the year round» grazie all'entusiasta approvazione di Charles Dickens. Ford Bank è una cittadina nella quale Edward Wilkins esercita la professione di avvocato come il padre prima di lui. La capacità affabulatoria e l'acuta intelligenza gli permettono di avvalersi della simpatia dei nobili locali benché questi ultimi non considereranno mai l'avvocato un loro pari. Sconvolto per la morte della moglie e della secondogenita, Mr. Wilkins riversa ogni attenzione nei confronti della figlia maggiore, Ellinor. La vita della ragazza sembra perfetta: è innamorata del giovane Mr. Corbet, uno studente di Giurisprudenza brillante e ambizioso; tutto le sorride, al punto da non accorgersi dell'evidente stato di decadenza del padre, il quale, sentendo il peso dell'inadeguatezza sociale e del proprio fallimento, riversa i suoi malumori in vizi, lussi e alcolici. Tutto si ferma una notte, una notte buia durante la quale Ellinor assiste a un delitto. E sarà proprio questo evento a sconvolgere drasticamente la sua vita ribaltando l'ordine di ogni cosa. Con un ritmo dolce ed elegante Elizabeth Gaskell accompagna il lettore in un racconto appassionante con una protagonista femminile in cui si concentra una forte carica emozionale. Introduzione e cura di Francesco Marroni. Traduzione di Mara Barbuni.

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