Basil (Basil) - Fazi Editore

Trama

Giovane rampollo di una famiglia aristocratica, Basil si innamora perdutamente e a prima vista della figlia di un commerciante, incontrata per caso su un omnibus. Da quel momento la sua vita cessa di scorrere sui quieti binari di sempre per imboccare la strada ignota e accidentata che conduce alla tragedia. La decisione di sposarsi in segreto con la giovane Margaret, tanto vanitosa quanto priva di scrupoli, per non scatenare le ire del padre, saldamente ancorato ai propri pregiudizi sociali; la condiscendenza con cui accetta, su richiesta del suocero, di aspettare un anno prima di consumare il matrimonio: ogni passo, ogni singola scelta compiuta da Basil in buona fede si rivelerà un errore, e il cammino che avrebbe dovuto condurlo alla felicità gli spalancherà improvvisamente le porte di un baratro di abiezione e di ferocia. E il lettore verrà trascinato con lui fino in fondo, oltre l’apparenza della ordinaria, ma non per questo meno angosciosa, normalità. Uno spaccato della società inglese della seconda metà dell’Ottocento, divisa tra una classe nobiliare arroccata sui propri privilegi e una borghesia mercantile in piena ascesa, Basil, pubblicato nel 1852, è il secondo romanzo scritto da Wilkie Collins: quello che lo rivelò al grande pubblico. Il sesso, la violenza, l’adulterio, la follia e la morte sono trattati con un’audacia che all’epoca fece molto scalpore, scandalizzando la stampa benpensante e deliziando il pubblico.


Incipit 

Traduzione di Alessandra Tubertini

Che cosa mi accingo a scrivere? 
La storia degli avvenimenti di un anno dei ventiquattro che ho vissuto, o poco più. 
Perché ho deciso di intraprendere un compito come questo? 
Forse, perché penso che il mio racconto possa fare del bene. Perché spero che, un giorno, possa servire da monito ad altri. Mi accingo a raccontare la storia di un errore, innocente all'inizio, colpevole nella sua evoluzione, fatale nei risultati, e vorrei sperare che il mio resoconto schietto e onesto mostrerà che questo errore non è stato commesso senza scusanti.


Incipit in lingua originale

What am I now about to write?
The history of little more than the events of one year, out of the twenty-four years of my life.
Why do I undertake such an employment as this?
Perhaps, because I think that my narrative may do good; because I hope that, one day, it may be put to some warning use. I am now about to relate the story of an error, innocent in its beginning, guilty in its progress, fatal in its results; and I would fain hope that my plain and true record will show that this error was not committed altogether without excuse. 

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